Le comunità energetiche e l'autoconsumo collettivo
Il decreto MISE Individua le tariffe che premiano gli impianti da fonti rinnovabili inseriti nelle comunità energetiche e detraibili con il Superbonus
Nella Gazzetta Ufficiale n. 285 novembre 2020 è stato pubblicato il decreto MISE con per la remunerazione degli impianti a fonti rinnovabili inseriti nelle configurazioni sperimentali di autoconsumo collettivo e comunità energetiche rinnovabili“.
Esso si applica alle configurazioni di autoconsumo collettivo e alle comunità energetiche rinnovabili realizzate con impianti a fonti rinnovabili
,La tariffa incentivante per un periodo di 20 anni si configura con un premio pari a:
100 €/MWh nel caso in cui l’impianto di produzione faccia parte di una configurazione di autoconsumo collettivo;
110 €/MWh nel caso in cui l’impianto faccia parte di una comunità energetica rinnovabile.
L’intera energia prodotta e immessa in rete resta nella disponibilità del referente della configurazione, con facoltà di cessione al GSE fermo restando l’obbligo di cessione previsto per l’energia elettrica non autoconsumata o non condivisa, sottesa alla quota di potenza che acceda al Super Bonus
"Già con il decreto rilancio, come detto, sono stati introdotte delle forme di incentivo nonché la cumulabilità con il superbonus 110% entro certe soglie. Il provvedimento ha infatti stabilito che per i condomini che realizzano una comunità rinnovabile l’esercizio di impianti fino a 200 kW non costituisce «attività commerciale abituale». In pratica, la realizzazione di impianti a fonte rinnovabile (fotovoltaico ma non solo), contestuale alla realizzazione degli interventi coperti dall’agevolazione prevista dal governo, può accedere al superbonus per i primi 20 kilowatt (ma comunque fino ai 200 kW previsti dal Milleproroghe), mentre per la potenza residua la detrazione è quella ordinaria del 50 per cento.Il tutto, però, entro una spesa massimo di 96mila euro per l’intero impianto." (fonte sole 24 ore)